Paolo Ragazzo Video
Ultimo aggiornamento
2024-04-28
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Verdi Gianluca Cascioli Ragazzo Guida Felice Quaranta Toscanini Gatti Mario Rossi Dallapiccola Malipiero 1931 1943 1959 1961 1974 1985 1986 1995 2015
Carlo Mosso (La Seyne sur Mer, 1931 - Alessandria, 1995) Secondo Quaderno per pianoforte (1986) (esecuzione basata sul manoscritto autografo, disponibile presso la biblioteca del Conservatorio G.Verdi di Torino) Gianluca Cascioli, pianoforte (live recording, Tokyo, Kioi Hall, 12 june 2015) Lo spartito del Secondo Quaderno di Carlo Mosso è edito da Rugginenti editore : (http•••) Carlo Mosso (La Seyne sur Mer, 1931 - Alessandria, 1995) Ha trascorso i primi anni in Francia e nel 1943 Mosso rientra in Italia e si stabilisce a Bra fino al 1961/2. Giovanissimo, insieme ad amici, fonda una rivista: "La Zizzola". Mosso cura l'aspetto culturale in ogni sua forma, in particolare quella musicale. Gli amici di Bra lo ricordano un ragazzo colto, orgoglioso, parsimonioso nel raccontare se stesso, ma grande ascoltatore. In questo periodo inizia a frequentare il conservatorio a Torino Mosso si trasferisce a Torino, dove frequenta il Conservatorio sotto la guida di Felice Quaranta, Luigi Perrachio e Massimo Mila. Si diploma in canto corale nel 1959. E' stato uno dei musicisti più brillanti ed operosi diplomatisi a questa scuola, uno dei più apprezzati nell'ambiente musicale torinese negli anni del "Circolo Toscanini" e dei "Solisti di Torino". Mosso fa parte del "Circolo Toscanini" e conosce i "Solisti di Torino": Moffa, Lessona, Gatti, Forte, i quali eseguono le sue composizioni in ogni tournée, sino al tragico incidente aereo di ritorno dall'estero dove persero la vita. Massimo Mila, che lo ha sempre stimato ed incoraggiato per l'impegno compositivo, lo ha definito il "golden boy" della musica nazionale ed internazionale del '900. Carlo Mosso fu elemento di punta nell'ambiente musicale torinese fino agli anni '70, conoscendone i più imporanti personaggi: Mario Rossi (direttore d'orchestra), Rocca, Ferrari, Dallapiccola. Tramite Mila, Mosso conosce Malipiero, con il quale si instaura un rapporto di stima e di amicizia. Si incontrarono spesso, sia a Venezia città nella quale Malipiero era direttore del conservatorio, sia ad Asolo. (Esiste un'epistolario tra Mosso e Malipiero) La musica per organo è stata eseguita in prima assoluta da Roberto Cognazzo, quelle per chitarra da Angelo Gilardino. In qualità di musicologo lavorò in redazione e firmò svariate voci per l'enciclopedia "La Musica". Per l'enciclopedia della musica DEUMM (UTET), scrisse un articolo su Malipiero e sul Barocco. Fu studioso e profondo conoscitore del canto gregoriano. Dal 1961 al 1974 ha ricoperto la carica di bibliotecario al Conservatorio di Torino. Negli anni '70 si trasferì ad Alessandria e fino al 1985 fu direttore del Conservatorio, poi ebbe la cattedra del corso Superiore di Composizione che tenne fino alla morte nel 1995.
Renzo Rossellini Ranieri Tomaso Albinoni Cilea Campi Ponte Ragazzo Fenice 1934 1947 1949 1962 1966 1967 1968 1973 1981
Virgilio Boccardi incontra il compositore e critico musicale Renzo Rossellini a Montecarlo. Il Principe Ranieri di Monaco lo incaricò di costituire per il Principato l'Orchestra di Montecarlo, che diresse fino alla morte e con la quale ebbe dei grandi successi e riconoscimenti personali. Il 9 gennaio 1981 Rossellini volle dedicare un concerto (di cui si ascoltano anche alcuni momenti dalle prove) alla città di Venezia; l’intervista del Boccardi è stata rilevata proprio in occasione di questo tributo. 03:35 Tomaso Albinoni, Concerto per oboe e orchestra, in si bemolle maggiore n. 3, Op.7 Le foto che scorrono nel video risalgono ad uno degli incontri, “i lunedì della Fenice”, che tenne alle Sale Apollinee nel 1967. L’allora Direttore artistico Mario Labroca lo chiamò per introdurre il pubblico del Teatro all’Opera Adriana Lecouvreur di Cilea in cartellone per la stagione 1967/1968. Alla Fenice andarono in scena diverse opere e composizioni di Renzo Rossellini: "Notturno dai miei campi" (13 marzo 1934), “Uno sguardo dal ponte” (13 febbraio 1962); "Il ragazzo e la sua ombra" (18 gennaio 1966); “L’annonce faite á Marie” (10 aprile 1973); Renzo Rossellini, dopo gli studi, svolse l’attività di insegnante musicale. Romantico ed espressionista, la sua produzione si rivolge soprattutto al teatro (9 opere e 4 balletti) attenendosi alla tradizione. Nel cinema è, per vent'anni, collaboratore fedele del fratello Roberto, per il quale compone praticamente le musiche di tutti i suoi film. Nastro d'argento dei critici nel 1947 per Paisà e nel 1949 per I fratelli Karamazoff di Giacomo Gentilomo. E' stato per molti anni critico musicale de Il Messaggero di Roma.
Importanti sviluppi delle indagini sulla rissa avvenuta nella notte tra venerdì e sabato in piazza Sant’Ambrogio a Vigevano. È caduta l’ipotesi che si sia trattato di un regolamento di conti: inizialmente, infatti, gli aggressori si sarebbero giustificati sostenendo di aver agito mossi da vendetta nei confronti della vittima, accusata di aver picchiato uno di loro nei giorni precedenti. Una circostanza per cui non sono stati trovati riscontri, tutt’altro: gli investigatori della polizia locale, infatti, hanno appurato con certezza che nel giorno e nel momento della presunta aggressione il ragazzo era a casa. Il giovane albanese, quindi, oltre a rimanere ferito nella colluttazione era stato anche ingiustamente accusato dai suoi stessi aggressori, che conosceva soltanto di vista. Le botte sarebbero scattate dopo che la vittima aveva rifiutato di cedere una sigaretta al gruppetto di coetanei.
Schumann Fabien Thouand Quaranta Schlegel Frasi Ragazzo 1849
Verso la fine degli anni quaranta dell'Ottocento Schumann iniziò a sperimentare varie forme di duo tra pianoforte e vari strumenti. Quattro numeri d'opera di questo genere furono composti solo nel 1849: in febbraio l'Adagio e Allegro per corno e pianoforte e i Fantasiestücke per clarinetto e pianoforte; in aprile i cinque Stücke im Volkston, per violoncello e pianoforte e in dicembre le tre Romanze per oboe e pianoforte. Un dono di Natale per Clara, mentre si chiudeva il 1849, anno grande per il compositore. Nelle tre Romanze dell'o.94, protagonista è il timbro, così nobilmente intimo e domestico, familiare e "grato all'udito" (per dirlo con le parole di Schumann) dell'oboe: si tratta, chiarisce il compositore, dell'orecchio dell'anima. Ad libitum, suggerisce Schumann, lo strumento può essere sostituito dal violino o dal clarinetto, ma la vittoria l'oboe l'ha conquistata sul campo. Perché traccia, con la sua penetrante discrezione, le divagazioni melodiche, perché riempie, come in un Lied, lo spazio col proprio canto, perché "rappresenta un contenuto sentimentale in una forma fantastica" (Schlegel). Perché rende compiutamente l'idea della Romanza, composizione che non aspira ad una forma forte e grande, piuttosto a non tradire il carattere amoroso. Essenziali le indicazioni per i tre movimenti: 'Nicht schnell' (Non veloce) per il primo e il terzo, 'Einfach, innig' (Semplice, intimo) per il secondo. L'unità dell'opera si costituisce nell'intensità del dialogo tra i due solisti; un colloquio che conosce un fitto, continuo lavorìo di variazioni, sommesse ma percepibili; mutano, all'interno delle frasi diatoniche, gli intervalli, i rapporti tra le voci, i loro colori, ma non si allenta la seduzione del racconto, che non avverte la necessità di un cammino, di una meta per persuadere. "Non sono certo un pensatore, - aveva scritto da ragazzo - non riesco mai a proseguire logicamente il filo di un buon pensiero... Fantasia, credo di averne"
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