Pippo Barzizza Vidéos
compositeur ou compositrice, chef ou cheffe d'orchestre, saxophoniste, pianiste, musicien ou musicienne de jazz
Commémorations 2024 (Décès: Pippo Barzizza)
- violon jazz
- opéra
- Italie, royaume d'Italie
Dernière mise à jour
2024-05-13
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Ospite di Luciano Tajoli, Pippo Barzizza debutta spiritosamente come cantante. Di seguito anche la fedele trascrizione di una dichiarazione di Pippo Barzizza (che prossimamente metteremo in rete come audio); e che chiarisce bene la genesi del testo di "Béla me Zéna", e anche la coraggiosa scelta del cantante. "E' andata così: un mio vecchio amico torinese, Gino Caliero, che è stato tanti anni a Genova, e (come tutti) se ne è innamorato, ha scritto una bella canzone, parole e musica, dedicata alla mia città. "Bella / gli ho detto / ma le parole in italiano a Genova non funzionerebbero"; e lì per lì ho improvvisato un testo nella mia lingua madre. "Ed ora?" mi dice Caliero. "Ed ora ci vuole un cantante genovese!" Dentro di me una vocina che poteva essere quella del grillo parlante (non alludo a Beppe Grillo, naturalmente) ma al Grillo Parlante di Pinocchio che, con il tono ammonitore di Govi, mi dice : " Non canteresti mica anche te? (detto in un perfetto genovese che io non so trascrivere) "E perché no? Ce ne sono tanti peggio di me! Attacca Pippo!"
Pippo Barzizza Fasano Camillo Sivori Giacomo Puccini Verdi Mauro Giuliani Scala Teatro Lirico 1920 1924 1989
Pippo Barzizza è nel suo studio con Gianfranco Fasano, uno dei suoi migliori allievi, che ha meritatamente raggiunto, come autore e cantautore, una grande popolarità. Il Maestro ha 87 anni e suona "Domani" ". E' una composizione dei primi anni '30, ed è anche la sua prediletta. Barzizza imparò il pianoforte da autodidatta durante i suoi regolari studi di violino all'Istituto Camillo Sivori di Genova; si impadronì degli altri strumenti (il banjo, la fisa, l'intera sezione dei sax), negli anni che vanno dal 1920 al '24. Ma se la cavava anche con la batteria. La voce che interviene durante l'esecuzione è quella di Gianfranco Fasano, che suggerisce al Maestro la ripresa del pezzo. Il Maestro stava evidentemente seguendo un altro pensiero musicale... Citiamo dai brogliacci del Maestro: "(L’incontro con Giacomo Puccini al “Cova” di Milano (1924). Al “Cova” io lavoravo con l’Orchestra Di Piramo, come violinista, sassofonista e, qualche volta, come pianista. Il lavoro non cominciava mai alle ore 20 (come stabiliva il contratto), ma alle 23 (o anche più tardi), e cioè quando finiva lo spettacolo alla Scala, che stava proprio di fronte al nostro locale, in via Verdi. Normalmente io arrivavo alle 21, e cominciavo a trafficare con le ance dei tre sassofoni che usavo. Accadde un giorno che un cliente (che mi pareva di conoscere) si accomodò al confine Ovest della piattaforma pentagonale dell’orchestra. “Sa chi sono io?” mi chiese gentilmente; e vedendo che titubavo, tagliò corto: “Sono Giacomo Puccini” disse. Credo che fui lì lì per svenire; ma dopo pochi secondi, pur sopraffatto da una gioiosa emozione, tornai “normale”; e dissi, precipitosamente: “Ed io sono uno dei suoi più fedelmente accaniti ammiratori!” “Davvero?” fece Lui; “Ma certo Maestro!” e improvvisai al pianoforte l’inizio di quattro o cinque Opere di Puccini. Lui rimase meravigliato, (o così allora mi sembrò), per la precisione delle armonie di diverse sue notissime Opere (Bohème, Tosca, La Fanciulla del West, eccetera), delle quali suonai, appunto, gli inizi; e a memoria, naturalmente. Sorrise; e poi: “La mi diha un pohino, come fa a ottenere i “pizzihati” sul saxofono?” “Ma è una cosa semplicissima, Maestro, è proprio un giochetto” dissi; afferrai uno strumento e feci schioccare la lingua sull’imboccatura di un sax baritono. “Ha sentito? E’ semplicissimo…” “Ma certo, proprio un giochetto; ma solo per chi lo sa fare!” fece il grande Maestro che onorava l’Italia in tutto il mondo del Teatro Lirico. In seguito Puccini mi fece altre visite, anticipando l’orario di una buona mezz’ora, per avere più tempo per chiacchierare; di musica e di altre tecniche di esecuzione. Ormai mi consideravo, e forse lo ero, un suo buon “amico”… Ancora oggi questo ricordo mi emoziona. L'archivio audio/video della famiglia Barzizza è gestito e curato da Eros D'Antona; Il canale YouTube è gestito e curato da Roberto D'Antona e Mauro Giuliani; I filmati sono stati recuperati in collaborazione con AGVIDEO;
Pippo Barzizza Marchesi Greco Romani Sincero Ennio Morricone 1931 1936 1945 1948 1950
"Oggi è nato l'amore" fa parte del commento musicale del film "Adamo ed Eva", accolto freddamente sia dalla critica che dal pubblico, pur essendo una commedia di buona fattura e dotata di un cast ricchissimo. Regia di Mario Mattoli, protagonisti Macario e Isa Barzizza, soggetto e sceneggiatura di Metz e Marchesi, musica di Pippo Barzizza, 1950. Erano anni in cui anche l'arte del grande Totò era snobbata da una critica spesso prevenuta e spocchiosa; per cui non c'è da stupirsi. Questo film ha il merito di aver intuito ed anticipato tendenze che il cinema italiano svilupperà negli anni successivi. Così il critico Stefano Della Casa: "... Il film Adamo ed Eva si rivela interessante perché è una sorta di parodia / in gran parte preventiva / una summa di quello che sarà l'atteggiamento del cinema italiano nei confronti del terreno parodico: a partire dagli anni '60 si affiancherà [...] ad una produzione "seria" che a sua volta è una parodia del cinema d'Oltralpe. Costumi e scene del péplum sono anticipati dagli episodi greco-romani (non a caso leggiamo sui titoli di testa i fornitori Rancati, Maggi e Pompei eternamente presenti nel nostro cinema d'avventura). Lo stesso avviene per il western (che in Italia arriva prima come parodia e poi come genere avventuroso) e per la fantascienza (da Mattoli del resto già inaugurata con l'atipica vicenda di 1000 chilometri al minuto)..." . Analisi lucida e condivisibile. Fortunatamente non tutti i critici si mostrarono prevenuti nei confronti del cinema comico di quegli anni. Citiamo dalle pagine di Wikipedia dedicate al Maestro Barzizza: "Nel '47 Pippo comincia a comporre musiche di commento per i film, attività che diventerà molto intensa. Negli anni successivi si divide tra Roma (i film) e Torino (la RAI) in una spola incessante tra le due città. Tuttavia troverà il tempo di scrivere un trattato di strumentazione, notissimo tuttora come “il Barzizza”, che andrà in stampa nel ’52. E’ una geniale sintesi delle sue esperienze di arrangiatore: gli esempi e gli schemi basilari sono riportati con una tale chiarezza che alle volte “…basta dare un’occhiata al prezioso libretto per cancellare ogni dubbio o esitazione!” E’ il giudizio di Freddy Colt, ottimo musicista, e suo sincero estimatore. Questo il titolo dell’opera: “L’Orchestrazione Moderna nella Musica Leggera” (....) Nel '48 compone il fortunatissimo commento musicale del film “Fifa e Arena” con Totò e Isa. Tutte le canzoni proposte nel film avranno grande successo. “Paquito Lindo” stabilisce il nuovo record nella vendita dei dischi 78 giri. E “Ay Nicolete” fa impazzire i fans della Rai. Molti i titoli successivi con Totò: Il Turco Napoletano, Le Sei Mogli di Barbablù, Miseria e Nobiltà, Totò all'Inferno, ecc. E poi film con Macario, Walter Chiari, Marcello Mastroianni ed altri attori importanti. Nel '49 vince il Microfono d'Argento come migliore orchestra italiana. E’ giusto anche ricordare l’imponente quantità di incisioni realizzate in quegli anni così brillanti: “L’enorme discografia dell’Orchestra Cetra diretta da Barzizza fra il giugno del 1936 e la fine del 1948 non è stata ancora ricostruita, perché le difficoltà di un’opera del genere sono quasi insormontabili. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero in pratica gli archivi delle case discografiche italiane, e con le schede andarono perdute le matrici originali ”(sempre dal libro di Adriano Mazzoletti). In una sua nota Barzizza parla di circa 3.500 (tremilacinquecento) dischi 78 giri; quindi (circa) 7000 facciate, riferendosi probabilmente anche alla produzione discografica svolta dal 1931 al 1936. Nel '51 il trasferimento a Roma, l’Orchestra Cetra viene sciolta e gli viene affidata “L'Orchestra Moderna”, con un organico di 50 elementi. I suoi concerti continuano con “Rosso e Nero”, una trasmissione condotta con grande bravura da un giovanissimo Corrado, molto seguita e con punte di ascolto notevoli. Pippo continua con successo la sua attività di compositore di musiche da film. In quegli anni lavora per lui Ennio Morricone, che Pippo apprezza moltissimo come arrangiatore: “E' il più bravo” diceva, intuendone le grandi possibilità. “Ennio è destinato ad una grande carriera” ripeteva; e non si sbagliava. Nella fotografia, Tatina, Pippo e Isa Barzizza. Torino,1945
Pippo Barzizza Sincero 1930 1931 1936 1942 1948 1982
Una delle poche apparizioni televisive di Pippo Barzizza in una trasmissione condotta da un caro amico: Luciano Tajoli. Il Maestro ha compiuto da poco ottant'anni, è in piena forma e critica giustamente l'atteggiamento di sufficienza, tipico nell'Italia dei suoi tempi, nei confronti della cosiddetta "musica leggera, definizione rifiutata con forza dal Maestro. Citiamo dalle pagine di Wikipedia a lui dedicate: "Nel '46 il lavoro riprende a pieno ritmo; tuttavia la magia degli anni dal 1936 al 1942, davvero straordinari, non tornerà mai più. L'attività di Pippo è intensissima: ai grandi concerti EIAR (che presto diventerà RAI) alterna fortunate tournèe in Italia e all'estero. I “Concerti Cora”, il “Gran varietà”, erano del tutto paragonabili a quanto oggi, con mezzi diversi, si fa (o meglio: si faceva) in televisione. Nel '47 Pippo comincia a comporre musiche di commento per i film, attività che diventerà molto intensa. Negli anni successivi si divide tra Roma (i film) e Torino (la RAI) in una spola incessante tra le due città. Tuttavia troverà il tempo di scrivere un trattato di strumentazione, notissimo tuttora come “il Barzizza”, che andrà in stampa nel ’52. E’ una geniale sintesi delle sue esperienze di arrangiatore: gli esempi e gli schemi basilari sono riportati con una tale chiarezza che alle volte “…basta dare un’occhiata al prezioso libretto per cancellare ogni dubbio o esitazione!” E’ il giudizio di Freddy Colt, ottimo musicista, e suo sincero estimatore. Questo il titolo dell’opera: “L’Orchestrazione Moderna nella Musica Leggera”, anche se Pippo ha sempre considerato riduttiva la definizione di “musica leggera”. “Per me non c'è la musica leggera o la musica pesante: c'è la buona musica e basta!”. Nel '48 compone il fortunatissimo commento musicale del film “Fifa e Arena” con Totò e Isa. Tutte le canzoni proposte nel film avranno grande successo. “Paquito Lindo” stabilisce il nuovo record nella vendita dei dischi 78 giri. E “Ay Nicolete” fa impazzire i fans della Rai. Molti i titoli successivi con Totò: Il Turco Napoletano, Le Sei Mogli di Barbablù, Miseria e Nobiltà, Totò all'Inferno, ecc. E poi film con Macario, Walter Chiari, Marcello Mastroianni ed altri attori importanti. Nel '49 vince il Microfono d'Argento come migliore orchestra italiana. E’ giusto anche ricordare l’imponente quantità di incisioni realizzate in quegli anni così brillanti: “L’enorme discografia dell’Orchestra Cetra diretta da Barzizza fra il giugno del 1936 e la fine del 1948 non è stata ancora ricostruita, perché le difficoltà di un’opera del genere sono quasi insormontabili. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero in pratica gli archivi delle case discografiche italiane, e con le schede andarono perdute le matrici originali" (sempre dal libro di Adriano Mazzoletti). In una sua nota Barzizza parla di circa 3.500 (tremilacinquecento) dischi 78 giri; quindi (circa) 7000 facciate, riferendosi probabilmente anche alla produzione discografica svolta dal 1931 al 1936. Nella fotografia, Pippo e Isa Barzizza in Piazza del Duomo, a Milano, nel 1930.
ou
- chronologie: Compositeurs (Europe). Chefs d’orchestre (Europe). Interprètes (Europe).
- Index (par ordre alphabétique): B...