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Dernière mise à jour
2024-05-09
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Max Bruch Abbadia Guida Hatto Giuranna Vladimir Mendelssohn Mendelssohn Wolfram Christ Donatoni Brizzi Scelsi Berio Salvatore Sciarrino Helmut Lachenmann Fontanelli Kurtag Terry Riley Steve Reich Giya Kancheli Vecchi Fredi Quartetto Italiano Quatuor Bordeaux 1931 1940 1942 1993 2000 2010 2013 2017 2019
Max Bruch "Romance" Op 85 in fa maggiore per viola e orchestra. Viola: Carmelo Giallombardo. " Orchestra Sinfonica della Miniera " di Abbadia San Salvatore ( Si ) CARMELO GIALLOMBARDO si diploma sotto la guida del M° Piero Farulli ( violista del leggendario Quartetto Italiano ) e successivamente viene eseguito al corso di triennale di alto perfezionamento di viola del M° Hatto Beyerle presso la Scuola di Musica di Fiesole. Nell'ambito del corso di quartetto d'archi tenuto dal M° Piero Farulli presso “L'Accademia Chigiana” (Si) gli viene assegnato il prestigioso “Diploma d'Onore”. Il suo percorso musicale lo porta a seguire anche i maestri: Bruno Giuranna, Vladimir Mendelssohn e Wolfram Christ. Il suo interesse per la musica contemporanea, lo porta ad esibirsi in Lussemburgo (musica di F. Donatoni), Berlino (Die Lange Nacht der Elektronischen Klange 2000 musiche di A. Brizzi), Monaco ( Schloss Elmau musiche di G. Scelsi ), Accademia Musicale Chigiana ( Sequenza VI e Naturale di L. Berio ), GOG di Genova (" Del che non suono fa rumore " di Fanticini ), ed a insieme con compositori di fama internazionale tra cui Salvatore Sciarrino, Stefano Scodanibbio, Fabrizio Fanticini, Helmut Lachenmann, Simone Fontanelli, Gyorgy Kurtag, Marco Uvietta, Terry Riley, , Gianluca Ulivelli, Steve Reich, Xuyi, Giya Kancheli, Luis De Pablo. Con il Quartetto Prometeo, del quale è stato il violista dalla fondazione (1993) sino al 2010, ha vinto premi in concorsi nazionali ed internazionali ("Praga di Praga International Competition" ; "Concours International de Quatuor di Bordeaux", concorso Internazionale di Quartetto "ARD" di Monaco). Ha effettuato concerti e tourneès in Europa, Giappone, Stati Uniti, Sud America e collaboratore con solisti e cameristi di fama internazionale. Nel gennaio 2017 ha pubblicato, per la casa editrice “ Edizioni Momenti “, la trascrizione per quattro viole della Sonata BWV 1001 per violino solo di JSBach. Ha tenuto masterclass presso La Washington University ( Seattle ), la Pacific University ( Forest Grove - Oregon), al conservatorio Superior de musica “ Victoria Eugenia “ di Granada. Effettuato registrazione radiofoniche per la BBC Radio 3 , RAI Radio 3, per la ORF Radio Nazionale Austriaca ,ARD di Monaco. Inciso per la BMG Ricordi spa , Real Sound, Zig Zag, Limen music, Bottega discantica, Kairos, Brilliant, Naxos. Dal 2013 al 2017 ha collaborato come violista con il “Quartetto di Roma”. E' stato docente di quartetto d' archi presso l'Istituto Pareggiato "O. Vecchi" ( Mo ), di viola presso la Scuola di Musica di Fiesole (FI ) ed è titolare della cattedra di viola presso il Conservatorio "Rinaldo Franci" (SI). Suona una viola “Rodolfo Fredi” (1940). L’Orchestra Sinfonica della Miniera di Abbadia San Salvatore è una storica formazione orchestrale, l’esordio è avvenuto nel 1931. L’Associazione Arcadia in collaborazione con il Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore nel 2019 ha condotto delle ricerche presso gli Archivi Minerari Amiatini Riuniti con l’obiettivo di ricostruire storia e composizione dell’Orchestra Sinfonica. Questa si costituì nel 1931 per volere della Società Monte Amiata che fin dall’inizio della propria attività industriale promosse e sostenne lo sviluppo culturale e sociale delle comunità nelle quali era insediata l’attività estrattiva. L’Orchestra Sinfonica della Miniera fu la prima formazione orchestrale popolare europea. Fu attiva fino al 1942, quando le ostilità belliche imposero la cessazione delle sue attività.
Singleton Snyder Freeman Gigliotti Khedivial Opera House Olympia 1904 1933 1945 1954 1966 1967 1971 1976 1987
LYRICS: "Sola Più Che Mai" (Strangers in the Night) Sola più che mai in una notte Che non mi dirà se avrò un domani E che solo lei decidermi potrà Sola più che mai, senza ricordi Che non trovo più nel mio passato Un passato che non tornerà mai più Cerco intorno a me un nuovo volto Che vorrei potesse dir' parole nuove Che mi portino così dove io vorrei In un mondo che non c'è Ma è vissuto sempre in me Son sola più che mai, in una notte Che non mi dirà se avrò un domani E che solo lei decidermi potrà (INSTRUMENTAL BREAK) In un mondo che non c'è Ma è vissuto sempre in me Sola più che mai, in una notte Che non mi dirà se avrò un domani E che solo lei decidermi potrà! (Dooby-dooby-doo Doo-doo-doo-di-dah Dooby-dooby-doo Doo-doo-doo-di-dah) * "Strangers in the Night" composed by Bert Kaempfert with English lyrics by Charles Singleton and Eddie Snyder. The song was made famous in 1966 by Frank Sinatra, Sinatra's recording won him the Grammy Award for Best Male Pop Vocal Performance and the Grammy Award for Record of the Year, as well as a Grammy Award for Best Arrangement Accompanying a Vocalist or Instrumentalist for Ernie Freeman at the Grammy Awards of 1967. Dalida - born Iolanda Cristina Gigliotti, 17 January 1933 – 3 May 1987, in Cairo. Her father Pietro Gigliotti (1904–1945) and Mother Filomena Giuseppina (1904–1971) were born in Serrastretta, Calabria in Italy. Pietro studied music in school and played violin in taverns; Giuseppina was a seamstress. By birth, Dalida automatically gained Italian nationality through jus sanguinis of both Italian parents. Pietro became primo violino at Cairo's Khedivial Opera House, and the family bought a house. On 25 December 1954, Dalila left Egypt for Paris, led her to try singing. Dalida was cast in the film Le Masque de Toutankhamen, directed by Marco de Gastyne, but much more important to her career was a short singing stint that she took on in Paris. She accepted an offer to sing in the intermission between acts at a club, La Villa d'Este, where she was spotted by Bruno Coquatrix, a producer at the Olympia Theater, the largest performing venue in the city, where figures such as Charles Aznavour and Edith Piaf had seen some of their greatest triumphs, and also by radio producer Lucien Morisse. The two took her under their wing. Her best-known songs are "Bambino", Les enfants du Pirée" "Le temps des fleurs", "Darla dirladada", "J'attendrai", and "Paroles, paroles". She is loved by Italian-Americans. Italian American Golden Era * From my own cd and vinyl collection Copyright Disclaimer Under Section 107 of the Copyright Act 1976, allowance is made for fair use for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, and research. Fair use is a use permitted by copyright statute that might otherwise, be infringing. Non-profit, educational or personal use tips the balance in favor of fair use. Video will be removed if requested by the copyright owner. *
Giuseppe Verdi Carlo Bergonzi Bonaldo Giaiotti Gandolfi Mariotti Mastro Magnani Solti 1924 1932 1934 1962 1987 2006 2009 2018
Giuseppe Verdi - LA FORZA DEL DESTINO – Live, Ravenna, Rocca Brancaleone - 29 luglio 1987 Don Alvaro CARLO BERGONZI Leonora JOSELLA LIGI Don Carlo GIANCARLO PASQUETTO Padre Guardiano BONALDO GIAIOTTI Fra’ Melitone ALFREDO MARIOTTI Preziosilla HELGA MULLER Calatrava MAURIZIO DI BENEDETTO Curra SANDRA VANNI Alcade ANDREA TRABUCCHI Mastro Trabucco RENZO MAGNANI Rivendugliolo RENZO MAGNANI Chirurgo ANDREA TRABUCCHI direttore ROMANO GANDOLFI/ Alla Rocca Brancaleone di Ravenna si offriva nel luglio del 1987 una delle ultime occasioni di ascoltare Carlo Bergonzi (classe 1924) in un’opera, essendo noto che la sua carriera era agli sgoccioli. In effetti essa proseguì sporadicamente per un paio d’anni, poi iniziò una serie di concerti d’addio che si protrasse forse un po' più a lungo del dovuto. Questa di Ravenna credo sia stata l’ultima apparizione del tenore di Vidalenzo nella ‘Forza del destino’, una delle opere in cui ha dato il meglio di sé, toccando a mio parere l’apice in un’edizione del 1962 a Londra, sotto la direzione di Solti, documentata da una felice registrazione. Un quarto di secolo dopo, doveva giocoforza scontare il peso di una lunga e onerosa carriera, e gli acuti erano diventati avventurosi, e in particolare quello alla fine della grande aria fu ripreso per i capelli. Ma note estreme a parte, la voce pareva quasi quella degli anni migliori, e lo stile non ne aveva minimamente risentito. E per quanto si sia scritto e discusso per stabilire che cosa sia il cosiddetto “fraseggio verdiano”, sarebbe bastato far aprire bocca a Bergonzi anche in un semplice recitativo per capirlo all’istante. Questa “Forza” ravennate aveva anche altri motivi d’interesse, perché Josella Ligi si rivelò un eccellente Leonora, venendo a capo dell’ardua parte con meritato successo. L’allora promettente baritono Pasquetto fu più che discreto, esibendo un’emissione corretta, aliena da sottolineature fuori luogo. Il ruolo dell’austero Padre Guardiano toccò a un valido professionista di lungo corso qual era Bonaldo Giaiotti +••.••(...)), che nelle parti sacerdotali era nel suo naturale elemento, e Melitone a quel caratterista di lusso che fu Alfredo Mariotti +••.••(...)). Efficiente pure la Preziosilla di Helga Muller, e di buon livello i vari comprimari, che in un'opera corale come "La forza del destino" hanno un peso non indifferente. Romano Gandolfi +••.••(...)), a lungo apprezzato direttore di Coro, dimostrò di saper tenere onorevolmente una bacchetta in mano, e insomma, questa ‘Forza del Destino’ si guadagnò un posto di rilievo nei miei ricordi di spettatore d’opera. (Lele del Gatto)
Sergej Newski Helmut Lachenmann Roosevelt Arsenal Staatsoper Stuttgart Staatsoper 1941 1948 2016 2021
“I don't portray fear, but I deal with that discomfort, a certain confinement within a situation, that is perhaps overcome with the help of music,” Sergej Newski states in the new episode of 'Freedom from Fear.' But also outside of his often humanistic compositions, he thinks that, to deal with fear, now more than ever, international collaborations - not only between institutions in the field of music but also between people - have to be continued or even intensified. Sergej Newski studied composition in his hometown Moscow as well as in Dresden and Berlin. He was influenced by Friedrich Goldmann, Matthias Spahlinger and Helmut Lachenmann, among others. In his vocal music, which dominates his creative efforts, Newski works with a comprehensive arsenal of sounds composed of tones, noises and diverse forms between speech and song. He constantly finds new ways to give this material an order easily understood audibly, creating manifold transitions between the individual material levels. Sergej Newski‘s compositions are performed by leading interpreters of New Music and can regularly be heard at international festivals. * Sources & Further Information: Portrait of Sergej Newski: (http•••) Sergej Newski on the political Situation in Russia (2016): (http•••) "Die Einfachen" / "The simple ones": (http•••) Lev Ponomaryov's open letter: "(http•••) "Boris" at Staatsoper Stuttgart: (http•••) * About "Freedom from Fear:" In his 1941 State of the Union address, President Franklin D. Roosevelt proclaimed four goals for “people everywhere in the world“: Freedom of speech, freedom of worship, freedom from want, and freedom from fear. These Four Freedoms became part of the United Nations Declaration of Human Rights. Roosevelt equated "Freedom from Fear" mainly with overcoming war and violence. Today, the global consequences of the pandemic, climate change, and of rapid digital evolution and the resulting social change trigger fears all over the world. As social seismographs, the protagonists of the "Freedom from Fear" video series reflect on the significance of the right to live without fear in search of answers: How can literature, dance, music, philosophy, and politics conquer social fears? * 1941 proklamierte US-Präsident Franklin D. Roosevelt in seiner Rede zur Lage der Nation vier Ziele, die für alle Menschen weltweit gelten sollten: die Freiheit der Rede, die Freiheit der Religionsausübung, die Freiheit von Not und die Freiheit von Angst. Sie alle sind 1948 in die Allgemeine Erklärung der Menschenrechte der Vereinten Nationen aufgenommen geworden. Während Roosevelt mit „Freedom from Fear“ vor allem die Überwindung von Krieg und Gewalt im Blick hatte, sind es heute die globalen Folgen der Pandemie, der Erderwärmung, der rasanten digitalen Entwicklung und des damit einhergehenden gesellschaftlichen Wandels, die weltweit Ängste auslösen. Als Seismographen unserer Gesellschaft reflektieren die Protagonist:innen der Videoreihe „Freedom from Fear“ die Bedeutung des Rechtes auf eine Leben ohne Angst und suchen nach Antworten, wie Literatur, Kunst, Tanz, Musik, Philosophie und Politik soziale Angst überwinden kann.
ou
- chronologie: Compositeurs (Europe). Interprètes (Europe).
- Index (par ordre alphabétique): R...