Rémy Corazza Notizie
Ultimo aggiornamento
2024-04-20
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2013-02-15 11:00:07
La solitudine in poesia vista attraverso l'immagine del volatile: "il passero solitario" di Leopardi, il gabbiano Jonathan Livingston e l'albatro
Il passero solitario di Giacomo Leopardi commento di Giuseppina Vinci Grande fascino desta il primo verso ‘’d’in su la vetta della torre antica’’ la vetta, le altezze, si allungano verso il cielo, come guglie di una cattedrale che si elevano verso l’infinito, altri spazi, altri mondi; colui che sta su una vetta non può non essere che diverso dagli altri, colui che ha desiderato raggiungere la vetta aspira a una vita differente perché è differente, aspira all’infinito, a una esistenza ‘’elevata’’. Il passero dalla vetta della torre può ammirare un paesaggio bello ricco di luce perché la primavera ha illuminato la campagna e intenerito i cuori, il nostro Poeta ammira la natura e la sua bellezza, non può non ammirarla perché essa ‘’intenerisce il cuore’’. La Torre simboleggia la durezza del carattere, l’impenetrabilità del dolore, la Corazza di una personalità triste, melanconica, sente di essere forte perché […]
2012-06-16 15:16:32
MACBETH di Verdi (Parma,2006) su Rai 5
Come ho già segnalato il Macbeth che andrà in onda domani su Rai 5 fu trasmesso l’inverno dello scorso anno dalla stessa rete nel ciclo dedicato a Verdi. È un’edizione del giugno 2006 rappresentata al Teatro Regio di Parma, la regia porta la firma di Liliana Cavani e la direzione è di Bruno Bartoletti. Interpreti principali: Leo Nucci nel ruolo eponimo, Sylvie Valayre in quello della Lady, Enrico Iori in quello di Banco. Sylvie Valayre e Leo Nucci nel Macbeth di Parma Qualche recensione: ici Sylvie Valayre: ” O voluttà del soglio!” ici Sylvie Valayre e Leo Nucci ici Una scena del primo atto. La recensione del DVD a cura di Elvio Giudici su Classic Voice: Lo spettacolo della Cavani è parecchio intellettuale: dando una volta di più al termine […]
Sfera Wordpress - Musica classica
2011-12-10 19:08:38
J.Brahms : Piano concerto n.2 op.83
“Le passioni non sono naturali per il genere umano;esse sono sempre eccezioni, escrescenze. L’uomo ideale, forte, autentico è calmo nella gioia e calmo nel dolore.Le passioni devono passare velocemente, o essere respinte”. Così disse (e non contento, scrisse) Johannes Brahms. “Non male per un artista romantico fino al midollo, capace come pochissimi altri di tradurre le passioni, quelle più struggenti come quelle più dolorose, in musica immortale”. L’apparente schizofrenia di un’affermazione come quella citata si spiega solo con la volontà di prendere nettamente le distanze da chi sull’esasperazione e sulla spettacolarizzazione delle passioni un po’ “ci marciava”, come si suol dire. Questi rivali di Brahms, a cui piaceva identificarsi nella “Musica dell’Avvenire”, non erano certo dei ciarlatani, ma fior di musicisti come Berlioz, Liszt e Wagner, gente che avrebbe contribuito (insieme a Brahms) a scrivere la storia della musica dell’800. Solo che il loro atteggiamento nei confronti della musica del […]
2009-08-23 11:13:51
Cari amici di Notturna, vorrei presentarvi oggi Mario Benedetti, poeta uruguayano del silenzio, dell
Non più?
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