Ghirlanda Lorenzo Vidéos
instrumentiste, chef ou cheffe d'orchestre
- musique classique
- Suisse
Dernière mise à jour
2024-05-16
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Debussy Ravel Bach Shostakovich Ramos Cayabyab Bautista Sims Montenegro 1830 1909 2021
Bedroom Concerto #1 2021, Dominic Laxamana. All rights reserved. In partial fulfillment of the requirements of MuP 196 Playing time: 47 minutes Bedroom Concerto #1 is a seven-movement opus for orchestra, granulated samples, and synthesized melodic and percussion instruments. It is a work that can be performed live in the concert hall, but due to limited resources accentuated by the Covid-19 lockdown, the recording for my graduation recital is created with MIDI programming and sampled playback. The accessibility of computer programs and recording equipment allows one to create his/her own cost-efficient large work created specifically for listening at home or on the go. The melodic weaving between synthesizer presets and orchestra is an extension of the impressionist orchestration innovated by Debussy and Ravel. Klangfarbenmelodie (tone-color melody) is also incorporated. Melodic synthesizers are assigned modulating timbres for smoothly shifting instrumentation via mod wheel automations. Regarding other elements of music, polyrhythms are used to create time-based textures. Chromaticism is employed for tonal obfuscation. The structure of the piece is a dialogue between musique concrète and a more familiar convention of orchestral music. A recurring motif, based on the pelog scale of the Indonesian gamelan, is heard throughout the whole opus in various transmutations. The theory of evolution serves as my narrative basis, with a specific focus on mankind’s struggle to live in harmony with nature. I. Prologue (02:17) The first movement prologue starts in the key of G# minor but the latter part is a musique concrète work created with the same orchestral renderings of the first part of the prologue, only to be cut, stretched, spliced, pitch-shifted, and filtered through various granular synthesizer effects (I used Hadron Granular Synthesizer). II. Sonata (06:45) Keeping with the tradition of symphonies and concertos (though not placed as the first movement), a sonata form in D# minor takes form as the second movement. III. Interlude 1 (18:30) The third movement, a concrète interlude, still utilizes the same orchestral samples as the prologue, but spliced and pitch shifted to anticipate motifs of the other movements (such as the subject of the succeeding fugue). The interlude ends with samples that are spliced to mimic the interlocking patterns of the Philippine gangsa commonly heard in the Cordillera highlands. IV. Fuga (23:56) The fourth movement is a fugue in C# minor. The contrapuntal basis for the fugue has a subject and three countersubjects. The four voices are spread across the performing groups. Instead of keeping a constant time signature like the fugues of Bach and Shostakovich, this fugue has shifting time signatures with callbacks to established motifs. The structure of the movement is one mise-en-scène exposition and eleven episodes of free counterpoint interjected with several codettas and strettos. V. Interlude 2 (34:16) The fifth movement, which is the second concrète interlude, is a recap of the primordial listening of the previous concrète sections after an exhibition of harmonies that humans have evolved to develop and appreciate. The inclusion of this interlude is a mere reflection of humanity being a synthesis of the past and present, whose future is determined by both its willpower and its uncontrollable probabilities. VI. Time Mandala (37:04) The sixth movement, Time Mandala, is chronologically the first conceived movement of the concerto. It is based on a derived pelog scale of the Indonesian gamelan and the idea had been expanded into the other orchestral movements. VII. Epilogue (48:16) The final movement is a concrète epilogue that features the whole orchestral recording of the prologue, albeit the recording being spliced and reversed, signifying the work has come full circle. Credits: Public domain clips provided by Pixabay.com Public domain photos of the cosmos by NASA Bob’s Electric Theatre (1909), dir. Segundo de Chomón Recital poster by Patricia Ramos Instagram: (http•••) Facebook: (http•••) Acknowledgements: UP College of Music, Diliman, Quezon City UP CMu College of the Office Secretary UP Conemus Prof. Josefino “Chino” Toledo Dr. Verne de la Peña Dr. Maria Christine Muyco Dr. Marie Jocelyn Marfil Prof. Mary Katherine Cabral Dr. Jonas Baes Dr. Beverly Shangkuan-Cheng Ms. Cristina Maria Cayabyab Kuya Jec Bautista Sims family Bongosia family Montenegro family Dr. Rodel Noreli E. Lorenzo Dr. Albert Magcalas Mang Fred’s MusiKolektibo Mga tambay sa gilid ng College of Music Last but not least, my family
Abbadia Santi Rotta Tagliaferri Quadri Simoncini Antico Sperati Dev Croce Cinquecento 1788 1887 1915 1953 1989 2009
Abbadia Lariana (LC) - Chiesa Parrocchiale di S. Lorenzo M. - Concerto di 5 campane in Re³ G. Pruneri 1953 - Distesa delle 4 campane minori per la S. Messa prefestiva. Ringrazio molto Diego per la realizzazione del video. La chiesa di San Lorenzo è una chiesa parrocchiale, di dottrina cattolica, situata nel comune di Abbadia Lariana ed appartiene alla diocesi di Como. Collocata in una posizione adiacente alle acque del lago di Como, sul Lungolago, è possibile osservare in essa opere d’arte antiche, come affreschi risalenti al XVII secolo ma anche più moderne. Nel luogo in cui ora sorge la chiesa parrocchiale era presente il monastero di San Pietro, fondato negli anni 770-772 da parte del re longobardo Desiderio, sorta su una preesistente cella del monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro di regola colombaniana; oltre al fatto che la presenza del lago a fianco dell’edificio non fu motivo di vantaggio per la sua conservazione a causa delle tracimazioni, questo cadde in disuso intorno al XII secolo. Nel XIII secolo l’Ordine dei Padri Serviti si occupò della ricostruzione dell’edificio dedicando la chiesa ai santi Vincenzo ed Anastasio. La costruzione doveva essere decisamente piccola, ad una sola navata, con il presbiterio quadrangolare e il tetto basso costruito utilizzando travi di castagno. Nel 1788 i Padri Serviti si trasferirono a Como nel convento di San Gerolamo e cedettero la chiesa alla parrocchia che la inaugurò come chiesa parrocchiale dedicandola a san Lorenzo al posto della precedente, in cattive condizioni, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta. È il 1887 quando si decide, grazie al progetto dell'ingegner Giovanni Maria Stoppani di ampliare il presbiterio con un'abside e di aggiungere due navate laterali che rimarranno però nascoste al celebrante a causa degli ingombranti pilastri che sostengono il tetto, anch’esso alzato e ricostruito. Quest’ultimo non resistette a lungo e l’acqua penetrata causerà il deterioramento delle opere presenti nella chiesa, che richiesero vari restauri. Nel 1915 gli interni furono affrescati da Luigi Tagliaferri che dipinse al centro della volta la scena del martirio di san Lorenzo, i dodici apostoli sui pilastri che sorreggono la volta e la raffigurazione dell’Apocalisse con l’immagine rappresentante la gloria dell’Agnello descritta da san Giovanni nel catino dell’abside. Sono presenti inoltre ai lati dell’altare due quadri del pittore Buzzoni raffiguranti la vita di San Lorenzo. Nel 1989 infine fu costruito il fonte battesimale dallo scultore Fulvio Simoncini. Il manufatto fu portato dalla vecchia chiesa, in cui era presente un altare dedicato al crocifisso, fino all’abbazia dei serviti dopo la ricostruzione del 1887; la tradizione lo considerava molto antico, dal modo in cui si presentava infatti poteva essere considerato di epoca quattrocentesca o almeno risalente al cinquecento. Per questo motivo il restauro, concluso nel maggio del 2009 fu un lavoro che rispondeva anche alla volontà di accertare l’autenticità tramandata appunto dalla tradizione. I risultati non furono però quelli sperati: nonostante le varie ridipinture si è dedotto attraverso vari sondaggi che l’opera, anche se alcune sue caratteristiche possono essere ricondotte a periodi precedenti, dev’essere stata effettuata in epoca ottocentesca, probabilmente utilizzando come modello un esemplare più antico, presente nella chiesa parrocchiale precedente e successivamente andato perduto. Prima del restauro le condizioni del crocifisso erano piuttosto critiche, tanto che le condizioni del viso e del corpo richiedettero un’intera bonifica di struttura ma anche una stuccatura. Si è poi proceduto alla pulitura della statua, al consolidamento e all’integrazione , al ritocco sottotono. Questi passaggi furono applicati anche in modo da eliminare i guasti prodotti dalle sellerine che erano state utilizzate con la funzione di fissare al supporto di legno il reticolo delle vene. Anche la croce dorata, sicuramente ottocentesca, fu sottoposta a un’operazione di restauro. I due dipinti di epoca seicentesca, che continuano la tradizione barocca, dovettero essere sottoposti a operazioni di pulitura, consolidamento, rifoderatura, un adatto telaio, di ringranaratura a velatura e di ritocco per le abrasioni e le perdite di colore; possono essere associati ad un artista comasco o milanese anche se in realtà l’autore è ignoto. Essi furono trasportati dall’antica chiesa parrocchiale, la “Chiesa Rotta”, così come il crocifisso. (...) Testo tratto da Wikipedia. Se vuoi leggere il resto della storia della Parrocchia lascio qui sotto il link: (http•••)
Abbadia Bianchi Santi Rotta Tagliaferri Quadri Cristo 1700 1788 1841 1888 1915 1927 1953
Concerto di 5 campane in Re3 Calante Giorgio Pruneri - Grosio 1953 Concerto Solenne a 5 campane memorizzato nella centralina per la Santa Messa Festiva nella festa della Madonna della Cintura . Si Ringraziano Vivamente Don Vittorio Bianchi Parroco di Abbadia, il Sacrestano per l'Accoglienza e la Disponibilità e Davide per l'invito. Storia della Chiesa Parrocchiale di Abbadia Lariana (Sito Parrocchia) E’ ancora possibile riconoscere in alcuni edifici che circondano l’attuale chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana il complesso conventuale abitato per alcuni secoli dai frati dell’Ordine dei Servi di Maria Vergine. Don Grisoni, nella sua cronaca parrocchiale, dice: “La tradizione vuole che Filippo Benizi membro e generale dei Serviti, fondati in Firenze nel 1233 dai sette Santi fondatori, viaggiando per l’Italia, fosse passato anche da queste parti e, trovata questa gente abbandonata, facesse sì che il vecchio monastero venisse riedificato con la chiesa, che venne dedicata ai SS. Martiri Vincenzo ed Anastasio e, da Abbazia dei Benedettini, venisse cambiata in un priorato dei Padri Serviti”. La chiesa ricostruita non doveva essere molto grande, ad una navata sola, come si vede in un disegno del 1700 presente nell’archivio parrocchiale. Il presbiterio, piuttosto piccolo, era di forma rettangolare. L’edificio risultava più basso, con tetto in travi di castano. Nel 1788, i frati Serviti si trasferirono a Como, per ricongiungersi con i confratelli del convento di S. Gerolamo e vendettero il Conventino ai signori Bianchi, mentre la chiesa fu ceduta alla parrocchia, in quanto più grande e in migliore stato della chiesa di S. Lorenzo, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta.LA CHIESA SEICENTESCA L’attuale chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana è il risultato di una serie di interventi edilizi che hanno trasformato la preesistente chiesa dedicata ai SS. Vincenzo ed Anastasio. progetto Nel XVIII secolo la chiesa fu intitolata a San Lorenzo e nel 1888, su progetto dell’ingegnere Stoppani, venne ampliata e completamente ristrutturata alzando il soffitto ed aggiungendo ai lati due navate. Nel 1915 gli interni vennero affrescati dal pittore Luigi Tagliaferri +••.••(...)) che dipinse, al centro della volta, il martirio di San Lorenzo con gli angeli che sollevano il Santo verso il Paradiso. Sui pilastri che sorreggono la volta, sono raffigurati i dodici apostoli, ma altri splendidi affreschi si possono ammirare nella conca absidale e sopra l’organo. Nel Coro della parrocchia, completamente pavimentato in marmo rosa, è posto l’Altare Maggiore, pregevole monumento ligneo del XVII secolo. Ai lati dell’altare troviamo due quadri del pittore Buzzoni raffiguranti la vita di San Lorenzo. Di sicuro interesse le due grandi tele del XVII secolo, raffiguranti la devozione per Sant’Agostino, poste ai lati della porta d’ingresso della parrocchia. Chi entra nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo in Abbadia è colpito subito dalla ricchezza dei festoni, degli ornamenti, delle statuine, delle dorature che brillano sull’altare ligneo barocco al centro dell’abside. Lo sguardo, poi, si innalza quasi spontaneamente verso la volta della chiesa decorata da Luigi Tagliaferri, pittore di origine valsassinese, ma cresciuto a Mandello del Lario, in una famiglia di decoratori. La composizione che possiamo ammirare nel catino dell’abside prende spunto dal libro dell’Apocalisse: si tratta della gloria dell’Agnello descritta da San Giovanni. Sulla sinistra dell’affresco sono raffigurati i Santi mentre sulla destra sono rappresentati tutti i popoli della terra convertiti a Cristo dall’opera dei missionari.
Abbadia Ambrosiano Campanari Segni Scala 1307 1808 2020
Chiesa di Sant'Antonio Abate, (Via Parrocchiale, Via Benvenuto e "Str. per Maggiana"). Diocesi di Como Concerto di 5 campane in Fa3 Fa3, Sol3 calante, La3 calante, Sib3 calante e Do4 calante In scala diatonica di Fa3 maggiore Fuse dalla fonderia: Pietro Luigi Comerio - Malnate, nell'anno: 1808 4° rif. Felice Bizzozero - Varese, nell'anno: ? Sistema: Ambrosiano, manuale Concerto solenne per la Santa Messa festiva, ore 10:30, nella solennità della festa di Sant'Antonio, suonato dai Campanari della Federazione Campanari Ambrosiani. EVENTO: -[00:43] 1° segno ore 09:45 -[13:07] 2° segno ore 10:00. Ed ecco il secondo video della provincia di Lecco, video Lecchese. Un volta sono arrivato nel Lecchese, ad un tratto, sono passato vicino al fulcro di Lecco, perché giustamente per andare alla piccola località di Crebbio, bisognava passare per forza a fianco al centro di Lecco, quando vidi passare la città di essa, ero pieno di gioia, in quanto conoscevo i campanile del centro di Lecco soprattutto la basilica di San Nicolò, purtroppo, ancora il resto delle chiese Lecchesi non ne conosco, una volta arrivati ad Abbadia Lariana, nella piccola località di Crebbio, mi sono ritrovato con in Campanari della F.C.A, davanti alla facciata e abbiamo suonato il solenne della patronale, in tanto me la sono ripresa. I segni, detto sinceramente, erano ben cinque più la parte della tastiera, "Campanaro Visitatore", aveva deciso di riprendere esclusivamente i due solenni principali per la patronale. A PRESTO DA Campanaro Visitatore VI SALUTO E ARRIVEDERCI SALUTO TUTTI QUELLI CHE SONO APPASSIONATI DELLE CAMPANE Facciamo i complimenti alla Federazione Campanari Ambrosiani, per il concerto. Un saluto dal Lecchese Le campane che si riescono a udire, all'inizio del primo segno, appartengono: alla Chiesa Arcipretale di San Lorenzo Martire a Mandello del Lario (distesa delle 3 minori) e le campane della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Martire a Oliveto Lario - fraz. Onno (distesa delle 3 maggiori), spero un domani di andare a visitare pure quelle chiese. A PRESTO! (Video creato 19-1-2020).
ou
- chronologie: Chefs d’orchestre (Europe). Interprètes (Europe).
- Index (par ordre alphabétique): L...