Giovanni Maria Capelli Vídeos
compositor italiano
- órgano, voz
- ópera, música clásica, música litúrgica
- Italia
- compositor, organista, cantante, sacerdote
Última actualización
2024-05-11
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Johannes Brahms Selig Zorn Trost Johann Sebastian Bach Rolle Biedermann 1833 1865 1869 1897 2022
00:01:06 I. Selig sind, die da Leid tragen 00:12:02 II. Denn alles Fleisch, es ist wie Gras 00:28:18 III. Herr, lehre doch mich 00:38:20 IV. Wie lieblich sind deine Wohnungen 00:44:59 V. Ihr habt nun Traurigkeit 00:51:45 VI. Denn wir haben hie keine bleibende Statt 01:03:46 VII. Selig sind die Toten / Kammerchor, Alumni-Chor und Orchester der Hochschule für Musik FHNW, Klassik Elionor Martínez Lara, Sopran Damiano Capelli, Bariton Raphael Immoos, Leitung Kulturkirche Paulus, Basel 14. April 2022 / Ein deutsches Requiem nach Worten der Heiligen Schrift, so lautet die vollständige Überschrift des bekanntesten und erfolgreichsten Chor- und Orchesterwerks von Johannes Brahms (1833–1897). Brahms nimmt eine klare Gegenposition zur römisch-katholischen Requiemsvorlage ein. Er wählt neue Bibeltexte aus, welche der protestantischen Theologie des 19. Jahrhunderts besser entsprechen. Diese werden in deutscher Sprache gesungen. Im Zentrum stehen nicht mehr der Zorn Gottes (Dies irae) und die Angst um die Verstorbenen, sondern Trost, Gewissheit, ja sogar Freude, dass der Tod letzendlich besiegt wird. Das Werk ist symmetrisch angeordnet. Ähnlich wie bei Johann Sebastian Bach spielen bei Brahms Motive wie Trauer und Freude eine besondere Rolle. Sie werden zwischen Chor und Instrumentalgruppen weitergereicht, um dann wieder ineinander zu verschmelzen. Die Aussage «Wir werden nicht entschlafen, aber verwandelt werden» ist in Brahms Musik allgegenwärtig. Die Themen mutieren, verwandeln und entwickeln sich, und dies unter Einbezug überraschender harmonischer Wendungen. Erstmals ediert wird dieses Werk 1869 durch den damaligen Schweizer Verlag Rieter-Biedermann in Winterthur. Im selben Jahr findet in Basel die Schweizer Erstaufführung durch den Basler Gesangvereins statt. (Raphael Immoos)
Giuseppe Verdi Carlo Bergonzi Bonaldo Giaiotti Gandolfi Mariotti Mastro Magnani Solti 1924 1932 1934 1962 1987 2006 2009 2018
Giuseppe Verdi - LA FORZA DEL DESTINO – Live, Ravenna, Rocca Brancaleone - 29 luglio 1987 Don Alvaro CARLO BERGONZI Leonora JOSELLA LIGI Don Carlo GIANCARLO PASQUETTO Padre Guardiano BONALDO GIAIOTTI Fra’ Melitone ALFREDO MARIOTTI Preziosilla HELGA MULLER Calatrava MAURIZIO DI BENEDETTO Curra SANDRA VANNI Alcade ANDREA TRABUCCHI Mastro Trabucco RENZO MAGNANI Rivendugliolo RENZO MAGNANI Chirurgo ANDREA TRABUCCHI direttore ROMANO GANDOLFI/ Alla Rocca Brancaleone di Ravenna si offriva nel luglio del 1987 una delle ultime occasioni di ascoltare Carlo Bergonzi (classe 1924) in un’opera, essendo noto che la sua carriera era agli sgoccioli. In effetti essa proseguì sporadicamente per un paio d’anni, poi iniziò una serie di concerti d’addio che si protrasse forse un po' più a lungo del dovuto. Questa di Ravenna credo sia stata l’ultima apparizione del tenore di Vidalenzo nella ‘Forza del destino’, una delle opere in cui ha dato il meglio di sé, toccando a mio parere l’apice in un’edizione del 1962 a Londra, sotto la direzione di Solti, documentata da una felice registrazione. Un quarto di secolo dopo, doveva giocoforza scontare il peso di una lunga e onerosa carriera, e gli acuti erano diventati avventurosi, e in particolare quello alla fine della grande aria fu ripreso per i capelli. Ma note estreme a parte, la voce pareva quasi quella degli anni migliori, e lo stile non ne aveva minimamente risentito. E per quanto si sia scritto e discusso per stabilire che cosa sia il cosiddetto “fraseggio verdiano”, sarebbe bastato far aprire bocca a Bergonzi anche in un semplice recitativo per capirlo all’istante. Questa “Forza” ravennate aveva anche altri motivi d’interesse, perché Josella Ligi si rivelò un eccellente Leonora, venendo a capo dell’ardua parte con meritato successo. L’allora promettente baritono Pasquetto fu più che discreto, esibendo un’emissione corretta, aliena da sottolineature fuori luogo. Il ruolo dell’austero Padre Guardiano toccò a un valido professionista di lungo corso qual era Bonaldo Giaiotti +••.••(...)), che nelle parti sacerdotali era nel suo naturale elemento, e Melitone a quel caratterista di lusso che fu Alfredo Mariotti +••.••(...)). Efficiente pure la Preziosilla di Helga Muller, e di buon livello i vari comprimari, che in un'opera corale come "La forza del destino" hanno un peso non indifferente. Romano Gandolfi +••.••(...)), a lungo apprezzato direttore di Coro, dimostrò di saper tenere onorevolmente una bacchetta in mano, e insomma, questa ‘Forza del Destino’ si guadagnò un posto di rilievo nei miei ricordi di spettatore d’opera. (Lele del Gatto)
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Antonio Lucio Vivaldi Giuseppe Torelli Johann Sebastian Bach Pisendel Heinichen Zelenka Boismortier Corrette Fesch Quantz Arnold Schering Gentili Alfredo Casella Gian Francesco Malipiero Francesco Malipiero 1678 1741
Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è statoun compositore e violinista italiano, considerato tra i massimi esponenti del barocco musicale. Sacerdote, pur non potendo celebrare la messa per motivi di salute, era detto "il Prete rosso" per il colore dei capelli. Fu uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca. Considerato il più importante, influente e originale musicista italiano della sua epoca, Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico (un genere iniziato da Giuseppe Torelli), e della tecnica del violino e dell'orchestrazione. Non trascurò inoltre l'opera in musica e la sua opera compositiva vastissima comprende inoltre numerosi concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo tra cui il genio massimo del barocco Johann Sebastian Bach, ma anche Pisendel, Heinichen, Zelenka, Boismortier, Corrette, De Fesch, ho Quantz. Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni, celebre esempio di musica a soggetto. Come per molti compositori barocchi, dopo la sua morte il suo nome e la sua musica caddero nell'oblio. Solo grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo, come Arnold Schering, Marc Pincherle, Alberto Gentili e Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, il suo nome e le sue opere tornarono celebri, diventando uno dei compositori più noti ed eseguiti. (http•••)
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- cronología: Compositores (Europa). Cantantes líricos (Europa). Intérpretes (Europa).
- Índices (por orden alfabético): C...