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2024-06-01
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Abbadia Santi Rotta Tagliaferri Quadri Simoncini Antico Sperati Dev Croce Cinquecento 1788 1887 1915 1953 1989 2009
Abbadia Lariana (LC) - Chiesa Parrocchiale di S. Lorenzo M. - Concerto di 5 campane in Re³ G. Pruneri 1953 - Distesa delle 4 campane minori per la S. Messa prefestiva. Ringrazio molto Diego per la realizzazione del video. La chiesa di San Lorenzo è una chiesa parrocchiale, di dottrina cattolica, situata nel comune di Abbadia Lariana ed appartiene alla diocesi di Como. Collocata in una posizione adiacente alle acque del lago di Como, sul Lungolago, è possibile osservare in essa opere d’arte antiche, come affreschi risalenti al XVII secolo ma anche più moderne. Nel luogo in cui ora sorge la chiesa parrocchiale era presente il monastero di San Pietro, fondato negli anni 770-772 da parte del re longobardo Desiderio, sorta su una preesistente cella del monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro di regola colombaniana; oltre al fatto che la presenza del lago a fianco dell’edificio non fu motivo di vantaggio per la sua conservazione a causa delle tracimazioni, questo cadde in disuso intorno al XII secolo. Nel XIII secolo l’Ordine dei Padri Serviti si occupò della ricostruzione dell’edificio dedicando la chiesa ai santi Vincenzo ed Anastasio. La costruzione doveva essere decisamente piccola, ad una sola navata, con il presbiterio quadrangolare e il tetto basso costruito utilizzando travi di castagno. Nel 1788 i Padri Serviti si trasferirono a Como nel convento di San Gerolamo e cedettero la chiesa alla parrocchia che la inaugurò come chiesa parrocchiale dedicandola a san Lorenzo al posto della precedente, in cattive condizioni, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta. È il 1887 quando si decide, grazie al progetto dell'ingegner Giovanni Maria Stoppani di ampliare il presbiterio con un'abside e di aggiungere due navate laterali che rimarranno però nascoste al celebrante a causa degli ingombranti pilastri che sostengono il tetto, anch’esso alzato e ricostruito. Quest’ultimo non resistette a lungo e l’acqua penetrata causerà il deterioramento delle opere presenti nella chiesa, che richiesero vari restauri. Nel 1915 gli interni furono affrescati da Luigi Tagliaferri che dipinse al centro della volta la scena del martirio di san Lorenzo, i dodici apostoli sui pilastri che sorreggono la volta e la raffigurazione dell’Apocalisse con l’immagine rappresentante la gloria dell’Agnello descritta da san Giovanni nel catino dell’abside. Sono presenti inoltre ai lati dell’altare due quadri del pittore Buzzoni raffiguranti la vita di San Lorenzo. Nel 1989 infine fu costruito il fonte battesimale dallo scultore Fulvio Simoncini. Il manufatto fu portato dalla vecchia chiesa, in cui era presente un altare dedicato al crocifisso, fino all’abbazia dei serviti dopo la ricostruzione del 1887; la tradizione lo considerava molto antico, dal modo in cui si presentava infatti poteva essere considerato di epoca quattrocentesca o almeno risalente al cinquecento. Per questo motivo il restauro, concluso nel maggio del 2009 fu un lavoro che rispondeva anche alla volontà di accertare l’autenticità tramandata appunto dalla tradizione. I risultati non furono però quelli sperati: nonostante le varie ridipinture si è dedotto attraverso vari sondaggi che l’opera, anche se alcune sue caratteristiche possono essere ricondotte a periodi precedenti, dev’essere stata effettuata in epoca ottocentesca, probabilmente utilizzando come modello un esemplare più antico, presente nella chiesa parrocchiale precedente e successivamente andato perduto. Prima del restauro le condizioni del crocifisso erano piuttosto critiche, tanto che le condizioni del viso e del corpo richiedettero un’intera bonifica di struttura ma anche una stuccatura. Si è poi proceduto alla pulitura della statua, al consolidamento e all’integrazione , al ritocco sottotono. Questi passaggi furono applicati anche in modo da eliminare i guasti prodotti dalle sellerine che erano state utilizzate con la funzione di fissare al supporto di legno il reticolo delle vene. Anche la croce dorata, sicuramente ottocentesca, fu sottoposta a un’operazione di restauro. I due dipinti di epoca seicentesca, che continuano la tradizione barocca, dovettero essere sottoposti a operazioni di pulitura, consolidamento, rifoderatura, un adatto telaio, di ringranaratura a velatura e di ritocco per le abrasioni e le perdite di colore; possono essere associati ad un artista comasco o milanese anche se in realtà l’autore è ignoto. Essi furono trasportati dall’antica chiesa parrocchiale, la “Chiesa Rotta”, così come il crocifisso. (...) Testo tratto da Wikipedia. Se vuoi leggere il resto della storia della Parrocchia lascio qui sotto il link: (http•••)
Abbadia Bianchi Santi Rotta Tagliaferri Quadri Cristo 1700 1788 1841 1888 1915 1927 1953
Concerto di 5 campane in Re3 Calante Giorgio Pruneri - Grosio 1953 Concerto Solenne a 5 campane memorizzato nella centralina per la Santa Messa Festiva nella festa della Madonna della Cintura . Si Ringraziano Vivamente Don Vittorio Bianchi Parroco di Abbadia, il Sacrestano per l'Accoglienza e la Disponibilità e Davide per l'invito. Storia della Chiesa Parrocchiale di Abbadia Lariana (Sito Parrocchia) E’ ancora possibile riconoscere in alcuni edifici che circondano l’attuale chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana il complesso conventuale abitato per alcuni secoli dai frati dell’Ordine dei Servi di Maria Vergine. Don Grisoni, nella sua cronaca parrocchiale, dice: “La tradizione vuole che Filippo Benizi membro e generale dei Serviti, fondati in Firenze nel 1233 dai sette Santi fondatori, viaggiando per l’Italia, fosse passato anche da queste parti e, trovata questa gente abbandonata, facesse sì che il vecchio monastero venisse riedificato con la chiesa, che venne dedicata ai SS. Martiri Vincenzo ed Anastasio e, da Abbazia dei Benedettini, venisse cambiata in un priorato dei Padri Serviti”. La chiesa ricostruita non doveva essere molto grande, ad una navata sola, come si vede in un disegno del 1700 presente nell’archivio parrocchiale. Il presbiterio, piuttosto piccolo, era di forma rettangolare. L’edificio risultava più basso, con tetto in travi di castano. Nel 1788, i frati Serviti si trasferirono a Como, per ricongiungersi con i confratelli del convento di S. Gerolamo e vendettero il Conventino ai signori Bianchi, mentre la chiesa fu ceduta alla parrocchia, in quanto più grande e in migliore stato della chiesa di S. Lorenzo, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta.LA CHIESA SEICENTESCA L’attuale chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana è il risultato di una serie di interventi edilizi che hanno trasformato la preesistente chiesa dedicata ai SS. Vincenzo ed Anastasio. progetto Nel XVIII secolo la chiesa fu intitolata a San Lorenzo e nel 1888, su progetto dell’ingegnere Stoppani, venne ampliata e completamente ristrutturata alzando il soffitto ed aggiungendo ai lati due navate. Nel 1915 gli interni vennero affrescati dal pittore Luigi Tagliaferri +••.••(...)) che dipinse, al centro della volta, il martirio di San Lorenzo con gli angeli che sollevano il Santo verso il Paradiso. Sui pilastri che sorreggono la volta, sono raffigurati i dodici apostoli, ma altri splendidi affreschi si possono ammirare nella conca absidale e sopra l’organo. Nel Coro della parrocchia, completamente pavimentato in marmo rosa, è posto l’Altare Maggiore, pregevole monumento ligneo del XVII secolo. Ai lati dell’altare troviamo due quadri del pittore Buzzoni raffiguranti la vita di San Lorenzo. Di sicuro interesse le due grandi tele del XVII secolo, raffiguranti la devozione per Sant’Agostino, poste ai lati della porta d’ingresso della parrocchia. Chi entra nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo in Abbadia è colpito subito dalla ricchezza dei festoni, degli ornamenti, delle statuine, delle dorature che brillano sull’altare ligneo barocco al centro dell’abside. Lo sguardo, poi, si innalza quasi spontaneamente verso la volta della chiesa decorata da Luigi Tagliaferri, pittore di origine valsassinese, ma cresciuto a Mandello del Lario, in una famiglia di decoratori. La composizione che possiamo ammirare nel catino dell’abside prende spunto dal libro dell’Apocalisse: si tratta della gloria dell’Agnello descritta da San Giovanni. Sulla sinistra dell’affresco sono raffigurati i Santi mentre sulla destra sono rappresentati tutti i popoli della terra convertiti a Cristo dall’opera dei missionari.
Singleton Snyder Freeman Gigliotti Khedivial Opera House Olympia 1904 1933 1945 1954 1966 1967 1971 1976 1987
LYRICS: "Sola Più Che Mai" (Strangers in the Night) Sola più che mai in una notte Che non mi dirà se avrò un domani E che solo lei decidermi potrà Sola più che mai, senza ricordi Che non trovo più nel mio passato Un passato che non tornerà mai più Cerco intorno a me un nuovo volto Che vorrei potesse dir' parole nuove Che mi portino così dove io vorrei In un mondo che non c'è Ma è vissuto sempre in me Son sola più che mai, in una notte Che non mi dirà se avrò un domani E che solo lei decidermi potrà (INSTRUMENTAL BREAK) In un mondo che non c'è Ma è vissuto sempre in me Sola più che mai, in una notte Che non mi dirà se avrò un domani E che solo lei decidermi potrà! (Dooby-dooby-doo Doo-doo-doo-di-dah Dooby-dooby-doo Doo-doo-doo-di-dah) * "Strangers in the Night" composed by Bert Kaempfert with English lyrics by Charles Singleton and Eddie Snyder. The song was made famous in 1966 by Frank Sinatra, Sinatra's recording won him the Grammy Award for Best Male Pop Vocal Performance and the Grammy Award for Record of the Year, as well as a Grammy Award for Best Arrangement Accompanying a Vocalist or Instrumentalist for Ernie Freeman at the Grammy Awards of 1967. Dalida - born Iolanda Cristina Gigliotti, 17 January 1933 – 3 May 1987, in Cairo. Her father Pietro Gigliotti (1904–1945) and Mother Filomena Giuseppina (1904–1971) were born in Serrastretta, Calabria in Italy. Pietro studied music in school and played violin in taverns; Giuseppina was a seamstress. By birth, Dalida automatically gained Italian nationality through jus sanguinis of both Italian parents. Pietro became primo violino at Cairo's Khedivial Opera House, and the family bought a house. On 25 December 1954, Dalila left Egypt for Paris, led her to try singing. Dalida was cast in the film Le Masque de Toutankhamen, directed by Marco de Gastyne, but much more important to her career was a short singing stint that she took on in Paris. She accepted an offer to sing in the intermission between acts at a club, La Villa d'Este, where she was spotted by Bruno Coquatrix, a producer at the Olympia Theater, the largest performing venue in the city, where figures such as Charles Aznavour and Edith Piaf had seen some of their greatest triumphs, and also by radio producer Lucien Morisse. The two took her under their wing. Her best-known songs are "Bambino", Les enfants du Pirée" "Le temps des fleurs", "Darla dirladada", "J'attendrai", and "Paroles, paroles". She is loved by Italian-Americans. Italian American Golden Era * From my own cd and vinyl collection Copyright Disclaimer Under Section 107 of the Copyright Act 1976, allowance is made for fair use for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, and research. Fair use is a use permitted by copyright statute that might otherwise, be infringing. Non-profit, educational or personal use tips the balance in favor of fair use. Video will be removed if requested by the copyright owner. *
Vincenzo Bellini Giulietta Simionato Laurel Hurley Ezio Flagello American Opera Society Carnegie Hall 1958
Vincenzo Bellini I Capuleti e i Montecchi O tu mia sola speme ... Ah! Crudel! che mai facesti? ... Vivi... vivi... e vien talora Romeo - Giulietta Simionato Giulietta - Laurel Hurley Capellio - Ezio Flagello Lorenzo - David Smith American Opera Society Orchestra and Chorus Arnold Gamson, conductor Carnegie Hall, October 14, 1958
oder
- Zeitleiste: Lyrische Sänger (Europa).
- Indizes (in alphabetischer Reihenfolge): S...